"Eleanor Oliphant sta benissimo" di Gail Honeyman
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Eleanor Oliphant sta benissimo, benissimo nei suoi schemi, nella sua solitudine fatta di contabilità, cruciverba, la sua piantina Polly, la vodka e un passato da seppellire che torna sempre a tormentarla.
Sta benissimo anche se i suoi colleghi la considerano una strana, una "malata di mente" e lei non prova a smentirli.
Sta benissimo fino a quando Raymond, un nuovo collega, la tratta in maniera gentile, accettandola così com'è, senza giudizio. La sua gentilezza spezza ad una ad una le catene a cui Eleanor si è legata da tempo e la induce per la prima volta a fidarsi di qualcuno e farsi aiutare a stare davvero bene, anzi BENISSIMO.
Quando ho iniziato a leggere questo libro devo dire che non l'ho trovato coinvolgente, in alcuni punti la storia mi è sembrata lenta. La curiosità di scoprire il personaggio di Eleanor mi ha spinto, però, a continuare a leggere. L’autrice lo svela pian piano e aggiunge particolari alla sua storia passata fino a completarla solo nelle pagine finali del libro.
Ho adorato Eleanor, il suo modo di essere senza filtri, senza finzione, vera come poche. Per una come lei la vita è difficile, ed è vero la solitudine sembrerebbe la scelta migliore. Ci vuole grande forza e lei ha saputo darsi una possibilità, ha saputo fidarsi ancora una volta di sé stessa, nonostante il suo triste passato ancora così pressante. E mi ha stupita quando è riuscita a riconoscere la bellezza di un gesto gentile e seguirlo come un profumo di cui non puoi più fare a meno. Eleanor ha dimostrato che rimanere sé stessi è comunque una risorsa e la solitudine non ne è una conseguenza.
Consiglio questo libro a chi si sente solo/a.